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Riconoscimento della Cittadinanza Italiana Iure Sanguinis: Sentenza della Suprema Corte di Cassazione

  • Immagine del redattore: Fiorenzo Auteri
    Fiorenzo Auteri
  • 29 lug 2024
  • Tempo di lettura: 2 min

Introduzione

La recente sentenza della Suprema Corte di Cassazione ha esaminato una questione di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis. Il caso ha origine da una cittadina brasiliana la cui domanda è stata dichiarata improcedibile dal comune competente a causa della mancata allegazione di un certificato di nascita essenziale. Dopo vari gradi di giudizio, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, stabilendo principi rilevanti per la determinazione della cittadinanza.


Fatti del Caso

  1. Contestazione degli Addebiti: La domanda di riconoscimento è stata rifiutata per la mancanza del certificato di nascita con l'indicazione di paternità e maternità del figlio dell’avo italiano emigrato.

  2. Procedura Disciplinare: Il comune aveva rilevato che il certificato di matrimonio dell’avo, in cui i genitori riconoscevano il figlio, non era sufficiente.

  3. Ricorso Straordinario: La cittadina ha impugnato la decisione, ma sia il Tribunale ordinario di Venezia che la Corte di Appello veneta hanno rigettato il ricorso, applicando il diritto brasiliano.


Questioni Giuridiche

  1. Legittimità della Sanzione: La Corte di Cassazione ha stabilito che la legge italiana doveva essere applicata, in quanto riguarda lo stato di figlio di un ascendente italiano.

  2. Motivazione del Provvedimento: La sentenza di appello è stata criticata per difetto di motivazione, ritenendo che il riconoscimento successivo alla nascita fosse sufficiente.

  3. Travisamento dei Fatti: La Corte ha stabilito che il riconoscimento postumo nell’atto di matrimonio era fondante per il possesso continuo dello stato di figlio, confermando così la trasmissione della cittadinanza italiana.


Valutazione della Corte di Cassazione

La Corte ha sancito l’applicabilità del diritto italiano, superando il ragionamento della Corte di Appello che si era basata sulla legge brasiliana. Secondo l’art. 33 della L. 218 del 1995, la legge italiana è più favorevole per il riconoscimento dello stato di figlio. L’art. 237 del codice civile italiano consente di provare la filiazione con il possesso continuo dello stato di figlio, in mancanza del certificato di nascita.


Implicazioni

  1. Applicabilità Limitata ai Cittadini Italiani: La normativa italiana si applica solo se il diritto applicabile risulta essere quello italiano.

  2. Ostilità delle Amministrazioni: Comuni e Consolati potrebbero mantenere resistenze basate sulla circolare ministeriale vigente, nonostante la sentenza della Corte di Cassazione.


Conclusioni

La sentenza n. 14294/2024 della Corte di Cassazione è significativa per i giudizi di riconoscimento della cittadinanza italiana iure sanguinis, contraddicendo la circolare K.28.1 del Ministero dell’Interno del 1991. La Corte ha affermato che la prova della filiazione può essere fornita con ogni mezzo, inclusi riconoscimenti successivi alla nascita, ampliando così le possibilità di ottenere la cittadinanza italiana per discendenti di italiani emigrati.

La sentenza offre una soluzione legale a molte difficoltà incontrate dai discendenti di italiani emigrati nel riconoscimento della cittadinanza, pur riconoscendo le limitazioni pratiche e giuridiche che permangono.



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